Il territorio

Etna Gardening si propone di valorizzare il territorio del Parco dell' Etna, in cui il progetto nasce nel giugno del 2010.

L'area complessiva del Parco è pari a poco più di 59.000 ettari e ricade interamente nella provincia di Catania interessando il territorio di 20 comuni. Il territorio e suddiviso nelle zone “A”, “B”, “C” e “D” a cui corrispondono diversi livelli di tutela. Nell’area di riserva integrale (zona “A”), la natura è conservata nella sua integrità. Nell’area di riserva generale (zona “B”), si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali. Nell’area di protezione a sviluppo controllato (pre-Parco) costituita dalle zone “C” e “D”, si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.


La flora dell'Etna varia nelle varie fasce altimentriche. A partire dai 3300 metri, non troviamo nessun tipo di vegetazione, poiché siamo sulla sommità di un vulcano attivo e dove esso erutta la sua lava, sparisce la vita. Quando la lava si raffredda e non appena un pugno di terra si deposita sulla roccia, allora qualche piccolo seme, trasportato dal vento o dal vello delle pecore, attecchisce il romice e fa compagnia a qualche margherita dell'Etna.

A partire 2300 metri, cominciamo a vedere l'astragalo spinoso dai delicati fiori rosa e la saponaria dai fiori rosa acceso. L'astragalo, a sua volta, ospita oltre a piccoli invertebrati, altre piante come il senecio, il cerastio con i suoi fiori bianchi e la viola dell'Etna, che trova nel pulvino sufficiente protezione per sopravvivere.
A partire dai 2000 metri e discendendo via via verso il piano fino ai 300 metri, troviamo boschi di faggio e di betulla, di pino laricio e di castagno e ancora boschi di lecci e di querce caducifoglie. Altra pianta caratteristica è la ginestra etnensis dall'intenso profumo, spesso con l'aspetto di un albero alto fino a 5 metri.
A quote inferiori si trovano il fico d'india, il terebindo, gli olivastri e l'euforbia.

Il clima mediterraneo, caratterizzato da piogge abbondanti in autunno e inverno e molto scarse in primavera e in estate, favorisce il mantenimento e la proliferazione di questo delicato ecosistema. Una tale biodiversità è determinata dalle variazioni di altitudine che determina la temperatura, le precipitazioni, l'umidità del terreno e dell'aria, la quantità della luce e del calore che la pianta riceve ed incamera.

Anche il vulcano influenza la sua vegetazione, distruggendola spesso con le sue colate laviche che d' altra parte rendono estremamente fertile il terreno nei secoli successivi.